Cambia la scena ed il giallo dorato lascia spazio al nero luccicante della lava dell’Etna, la quarta tappa quella di Nicolosi, non spicca per cenni storici, palazzi o immense ricchezze, ma offre il fascino de “La montagna”, come viene soprannominata. Risalendo le pendici del vulcano, ad ogni curva si assiste al cambio repentino di scena, immagini come quinte teatrali, che si aprono agli spettatori, rivelando paesaggi incantati e bellissimi, quasi come fossero dipinti.
Si sale in alto con la funivia e poi ancora in alto, coi pulmini del parco, fino a raggiungere quasi 3000 metri, dove spunta la vetta, tra piccoli e neri lapilli vetrosi di lava, che si alzano in nuvole di polvere, al passaggio dei mezzi. L’Etna è nato dal mare circa 500.000 anni fa e la ricchezza del suo suolo vulcanico, ha sempre permesso alle popolazioni etnee di vivere di agricoltura ed allevamento.
Oggi vigneti, oliveti, coltivazioni di nocciole e pistacchi, testimoniano la vocazione agricola del territorio.
Nicolosi ai fini turistici è una città di passaggio, ma che offre un interessante Museo Vulcanologico, inserito in un contesto che propone colazioni per gruppi con sandwich, dolci fatti in casa e succhi di frutta, inoltre degustazioni di pietanze e prodotti tipici della cucina siciliana, con spiegazione delle tecniche e degli ingredienti utilizzati.
Questo ben si adatta alle escursioni per crocieristi, che spesso necessitano di un punto di sosta e ristoro, la successiva escursione sull’Etna o Alcantara, rappresenta un efficace complemento dell’esperienza museale.
Il pranzo o anche solo la sosta al Rifugio Sapienza è da non perdere, difficilmente mi ritrovo a complimentarmi col proprietario, ma tutto il gruppo del Fam Trip lo ha fatto, concordi che il cibo offerto fosse eccellente e che rispondesse alle aspettative di chi visitando la Sicilia, ne voglia cogliere non solo soddisfazione visiva, ma anche gustativa.
Il vice sindaco al rientro dall’escursione sull’Etna, ci ha accompagnati al Santuario di Nostra Signora della Sciara, un Luogo Santo molto amato e visitato, la statua della Madonna, dopo 35 anni dalla terribile eruzione che ricoprì il vecchio Santuario, venne riportata alla luce su indicazione di una veggente e venne ritrovata intatta, avvolta come in una bolla d’aria, 10 metri sotto la lava.
Fu quindi ricostruita la chiesa, che diventò un Santuario al quale accorrono moltissimi pellegrini. Abbiamo visitato la grotta di lava, nella quale è stata ritrovata e la chiesa dove la bellissima statua della Madonna, troneggia sull’altare principale.
Degne di nota le pasticcerie di Nicolosi, tradizione e modernità sono il vanto di pochi, ma sicuramente una proposta vincente in campo commerciale.
Non ripartite dalla Sicilia senza aver acquistato dei dolci, ne troverete di buonissimi ovunque andrete, anche all’aeroporto.
Catania ci ha donato un’ultima emozione prima di lasciarla, la visita al suo bellissimo Teatro Bellini, dove abbiamo assistito al terzo e famosissimo atto della Turandot, si è aggiunta quindi emozione ad emozioni, facendoci lasciare la Sicilia col cuore in mano, ringraziando tutti coloro che hanno reso speciale questo nostro “viaggio” tra le sue bellezze.
Ora dico, sbarcare da una nave da crociera e raggiungere comodamente con bus da gran turismo queste località, può o no aggiungere valore alla vostra vacanza?
Può o no fare la differenza?
A mio parere sì e lo scalo a Catania dovrà in futuro diventare irrinunciabile per molte Compagnie crocieristiche.
A completamento,aggiungo i video del Fam Trip che ho ultimato di montare, gli altri sono ancora in produzione.
Rosalba Scarrone
Amministratore e Blogger
www.liveboat.it